Pagina:De Sanctis, Francesco – Storia della letteratura italiana, Vol. I, 1962 – BEIC 1807078.djvu/250

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lá entro il libro della vita o della veritá, e ben presto fu spiegato e comentato come la Bibbia e come Aristotele, accolto con la stessa serietá con la quale era stato concepito.

Oscurissimo in molti particolari, e per le allusioni politiche e storiche e pel senso allegorico, il libro nel suo insieme è cosi chiaro e semplice che si abbraccia tutto di un solo sguardo. La scienza della vita o della creazione è còlta ne’ suoi tratti essenziali e rappresentata con perfetta chiarezza e coesione. L’armonia intellettuale diviene cosa viva nell’architettura, cosi coerente e significativa nelle grandi linee, cosi accurata ne’ minimi particolari. L’ immaginazione anche piú pigra concepisce di un tratto inferno, purgatorio e paradiso. Il pensiero nuovo, mistico e spiritualista, lunga elaborazione dei secoli, compariva qui perfettamente armonizzato e pieno di vita. In questo mondo intellettuale e dommatico, cosi ben rispondente alla coscienza universale, si sviluppava la storia o il mistero dell’ anima nella piú grande varietá delle forme, si che vi si rifletteva tutta la vita morale nel suo senso piú serio e piú elevato. Il sentimento della famiglia, la viva impressione della natura, l’amor della patria, un certo senso d’ordine, di unitá, di pace interiore, che fa contrasto al disordine e alla licenza di quei costumi pubblici e privati, la virtú dell’ indignazione, il disprezzo di ogni viltá e volgaritá, la virilitá e la fierezza della tempra, l’aspirazione ad un ordine di cose ideale e superiore, il vivere in ispiriti) e in contemplazione come staccato dalla terra, il sentimento della giustizia e del dovere, la professione della veritá, piaccia o non piaccia, con l’occhio vólto a’ posteri, e quella fede congiunta con tanto amore, quell’accento di convinzione, quella coscienza che ha il poeta della sua personalitá, della sua grandezza e della sua missione; tutto questo appartiene a ciò che di piú nobile ed elevato è nella natura umana. Anche quel non so che scabro e rozzo e quasi selvaggio, eh’ è nella superficie, rendeva l’ immagine di quella eroica e ancor barbara giovinezza del mondo moderno.

Ma l’ impressione prodotta dalla Commedia rimaneva circoscritta nell’ Italia centrale. La scuola del «nuovo stile» non avea