Pagina:De Sanctis, Francesco – Storia della letteratura italiana, Vol. I, 1962 – BEIC 1807078.djvu/40

Da Wikisource.

rappresentazione annunziando l’argomento. È nota la grande rappresentazione dell’altro mondo in Firenze, che, rottosi il ponte di legno sull’ Arno, costò la vita a molte persone.

Questa materia religiosa, che ispirò tanti capilavori di pittuia e di scultura e di architettura, era efficacissima fonte di poesia, congiungendo in sé il fantastico e l’affetto, il divino e l’umano, e nelle sue gradazioni dall’ inferno al paradiso facendo vibrar tutte le corde dello spirito. La sua tendenza troppo ascetica e spirituale era vinta dal grosso senso popolare, che paganizzava e umanizzava tutto. In questa storia religiosa, il cui proprio teatro è l’altra vita, a cui questa è preparazione, l’uomo mescolava le sue passioni terrene, le sue vendette, i suoi odii, le sue opinioni, i suoi amori. Maria era l’anello che giungeva la terra al cielo, e il devoto le parla con tutta familiaritá e le ricorda che la è stata pur donna. Iacopone dice :

Ricevi, donna, nel tuo grembo bello le mie lagrime amare.

Tu sai che ti son prossimo e fratello, e tu noi puoi negare.

Lei implora il trovatore nel suo colpevole amore, a lei si raccomanda anche oggi il brigante nelle sue scellerate spedizioni. Maria, Gesú, i santi, gli angioli, Lucifero non bastano; l’ immaginazione popolare personifica le virtú, e ne fa un corteggio di figure allegoriche alla divinitá, rappresentandole con ogni libertá, come fa Iacopone e come si vede ne’ bassirilievi e in tante opere di scultura e di pittura. E come il paganesimo ne’ suoi ultimi tempi era interpretato allegoricamente, anche le figure pagane entrano in questo mondo, torte dal senso letterale e vòlte a significato generale, come Giove, Plutone, Amore, Apollo, le muse, Caronte. Come il papa aspirava a far sua tutta la terra, la storia religiosa assorbiva in sé tutt’ i tempi e tutte le storie. In questa mescolanza universale, opera di una immaginazione primitiva e ancor rozza, non hai luce uguale e non fusione di tinte: domina un fondo oscuro, il sentimento di un di lá della