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Pagina:De Sanctis, Francesco – Storia della letteratura italiana, Vol. II, 1912 – BEIC 1807957.djvu/222

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216 storia della letteratura italiana


poetico nel Bruno e nel Campanella — Sintesi anche piú ricca e contiaddittoria in questo secondo — Sensismo, e facoltá religiosa — Simili contraddizioni nelle idee politiche: il papa come sovrano e il sovrano come sapienza e ragione: la Cittá del Sole — Critica della societá esistente: sofisti, ipocriti e tiranni — Ideale politico: forma di democrazia cristiana — Il Bruno e il Campanella precorrono l’uno il razionalismo, l’altro il neocattolicismo moderno — Le idee critiche del Campanella e le sue poesie — Vagheggiamento di una riforma della societá.

iii. — Lo stesso spirito, come pensiero politico, in Venezia — Scrittori politici italiani succeduti al Machiavelli: il BoteroPaolo Paruta — Avversione alla curia e al gesuitismo: simpatie per la Riforma; asserzione dei diritti dello Stato — Paolo Sarpi — La Storia del concilio di Trento — Serio proposito di oggettivitá storica e irrompente soggettivitá razionalistica — La forma letteraria: comparazione con quella della Storia del Pallavicino — Sostanziale unitá di spirito in Machiavelli, Bruno, Campanella, Galileo e Sarpi.

iv. — ■ Impossibilitá per la Chiesa cattolica di assimilarsi le nuove idee e tendenze: motivi politici: la restaurazione come reazione — Formazione, a servigio di essa, della cultura e della morale gesuitica — La politica del gesuitismo — Il gesuitismo come naturale portato della storia e, perciò, progresso — La diffusione della cultura in Italia: economisti, giuristi, antiquari, eruditi, geografi — La pace d’Italia: distacco dalle lotte intellettuali e politiche europee — Continuazione del moto intellettuale italiano fuori d’Italia : Bacone, Cartesio e la filosofia del secolo decimosettimo: rivoluzione scientifica, religiosa, politica — In Italia, Arcadia ed erudizione — Opinione europea della decadenza scientifica d’Italia: coscienza di questa nella stessa Italia: servilitá verso gli stranieri e lenta penetrazione della scienza straniera.

v. — Il nuovo serio movimento italiano esce dal seno dell’erudizione — La critica: il Muratori e il MaffeiG. V. GravinaF. Bianchini — L’erudizione barocca e accademica; il Salvini — L’ambiente intellettuale nel quale crebbe Giambattista Vico — Formazione umanistica ed erudita del Vico: la meditazione sul passato — Contatto col pensiero europeo: resistenza del Vico — Sua avversione a Cartesio e alla leggerezza della scienza moderna — Rivoluzionario, che si crede retrivo — Efficacia su lui di Bacone e di Grozio — Sua critica del principio cartesiano — La storicitá contro l’intellettualismo cartesiano — La coscienza del genere umano: la Scienza nuova — Lo sviluppo dell’umanitá da senso a mente: i corsi e i ricorsi: la storia ideale eterna — La nuova metafisica — La dimostrazione a posteriori del nuovo concetto: l’erudizione vichiana — Critica e rinnovamento della storiografia: studio delle lingue, dei miti, della poesia, del costume — Assorbimento della veritá cartesiana — La Scienza nuova come la Divina commedia della scienza: sintesi del passato, che apre l’avvenire — Il Vico contro l’antico e il moderno: il suo punto di vista