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xix - la nuova scienza 307


contrasto uscirono le Provinciali di Pascal e il giansenismo e la scuola di Portoreale e le libertá gallicane, preludi di quel movimento che prendeva allora in Francia proporzioni cosi vaste. Ma in Italia il movimento, iniziato con tanta larghezza e ardire nel Cinquecento, arrestato e snaturato dalla reazione trentina, si manteneva ancora in quella forma: era lotta giurisdizionale tra papa e principi. Il pensiero era ito molto innanzi, ma in pochi o tra pochi : ci erano fantasie solitarie; mancava l’eco, non ci era ancora la moltitudine. Ma il movimento, in quella forma cosi circoscritta, guadagnava terreno e costituiva un vero partito politico, intorno al quale stava schierata tutta la borghesia. Era un liberalismo a buon mercato, via a fortuna e favori principeschi, quando rimaneva in quei limiti, e, attaccando curia e gesuiti, si mostrava riverente al papa e alla Chiesa. In Napoli la coltura avea preso questo aspetto; e mentre il buon Vico fantasticava una storia deirumanitá e andava col pensiero cosi lungi, fervea la lotta giurisdizionale, dov’erano principali attori giureconsulti eminenti, Capasso, D’Andrea, Aulisio, Argento, Pietro Giannone. I gesuiti cercavano appoggio nell’ignoranza popolare, e li predicavano empii e nemici del papa. L’avevano principalmente contro il Giannone, e tanto gli aizzarono contro il minuto popolo, che fu piú volte a rischio della vita. Scomunicato dall’arcivescovo per aver lasciato stampar la sua Storia senza il suo permesso, riparò a Vienna, né osò piú tornare a Napoli, ancorché l’arcivescovo ci avesse avuto torto e fosse stata ritrattata la scomunica. I giureconsulti sostenevano bastare per la stampa la licenza regia, non avere alcun valore la proibizione ecclesiastica ed essere invalide le scomuniche senza fondamento di ragione. Era il libero esame applicato alla giurisdizione e agli atti ecclesiastici. E ci era sotto altro: lo spirito laico che si ridestava, e lo spirito borghese che si annunziava, il medio ceto, che all’ombra del principe, interessato anche lui nella lotta, si facea valere cosi contro la nobiltá come, e piú, contro il clero.

Da questa lotta usci la Storia civile del regno di Napoli, e piú tardi il Triregno, di Pietro Giannone. La Storia per la sua