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xx - la nuova letteratura 353


a Parigi Molière fondava la commedia francese, combattendo le commedie a soggetto italiane, cosi a Venezia Goldoni, vagheggiando a sua volta una riforma della commedia, l’avea forte con le maschere e con le commedie a soggetto. Questo pareva al Gozzi quasi un delitto di lesa-nazione, un attentato ad una gloria italiana. La contesa oggi sembra ridicola, e pare che potevano vivere in buon’amicizia l’uno e l’altro genere. Ma ci era la passione e ci era l’interesse, e i sangui si scaldarono, e molte furono le dispute, insino a che Goldoni, cedendo il campo, andò a Parigi. La sua fama s’ingrandi, e impose silenzio al Baretti e rispetto al Gozzi, soprattutto quando Voltaire lo ebbe messo accanto a Molière. Da tutto quell’arrufffo non usci alcun progresso notabile di critica, essendo i Ragionamenti del Gozzi pieni piú di bile che di giudizio, e vuote e confuse generalitá, come di uomo che non conosca con precisione il valore de’ vocaboli e delle quistioni. Ma ne uscirono i primi tentativi della nuova letteratura, le commedie del Goldoni e le fiabe del Gozzi, la commedia borghese e la commedia popolana.


iii


Carlo Goldoni era, come Metastasio, artista nato. Di tutti e due se ne volea fare degli avvocati. Anzi Goldoni fece l’avvocato con qualche successo. Ma alla prima occasione correva appresso agli attori, insino a che il naturai genio vinse. Tentò parecchi generi prima di trovare se stesso. Zeno e Metastasio erano le due celebritá del tempo: il dramma in musica era alla moda. Scrisse l’Amalasunta, il Gustavo, l’Oronte, piu tardi il Festino e qualche altro melodramma buffo; scrisse anche tragedie, la Rosmonda, la Griselda, l’Enrico, e tragicommedie, come il Rinaldo. Poeta stipendiato di compagnie comiche, costretto in ciascuna stagione teatrale di dare parecchie opere nuove (e in una stagione ne die’ sedici), saccheggiò, raffazzonò, tolse di qua e di lá ne’ repertori italiani e francesi e anche ne’ romanzi. Non ci era ancora il poeta, ci era il mestierante: ci


F. de Sanctis, Storia della letteratura italiana - ii.

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