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364 storia della letteratura italiana


commedie di esecuzione piú o meno perfetta, ma tutte indimenticabili per la chiarezza e la veritá della concezione, delle situazioni e de’ caratteri: qui fu la sua forza. E la sua debolezza fu il carattere meramente letterario della sua riforma, che lo tiene nella superficie e gli fa produrre un mondo locale e particolare, a cui la sua indifferenza religiosa, filosofica, politica, morale, sociale, la sua poca coltura, la scarsezza de’ suoi motivi interni toglie rilievo e vigore, toglie quella idealitá che viene da un significato generale e permanente. Cosa manca a Goldoni? Non lo spirito, non la forza comica, non l’abilitá tecnica: era nato artista. Mancò a lui quello che a Metastasio: gli mancò un mondo interiore della coscienza, operoso, espansivo, appassionato, animato dalla fede e dal sentimento. Mancò a lui quello che mancava da piú secoli a tutti gl’ italiani e che rendeva insanabile la loro decadenza : la sinceritá e la forza delle convinzioni. Ciò che attestava una possibile rigenerazione era la riapparizione di quel mondo interiore negli spiriti piú eletti, che rimetteva in moto il cervello e svegliava il sentimento. Il maggiore impulso veniva dal di fuori. Ma l’entusiasmo pubblico mostrava che ci era la materia atta a riceverlo e che l’Italia dopo lungo riposo si rimetteva in via. Nel mezzodí l’attivitá speculativa, da Telesio a Cuoco, non mancò mai, e vi si era formata una scuola liberale, che avea per materia la quistione giurisdizionale, e si andava allargando a tutte le utili riforme nell’assetto dello Stato. Quando le nuove idee vi si affacciarono, trovarono gli spiriti educati e pronti a riceverle; e se ne fecero interpreti eloquenti ed efficaci Filangieri, Pagano e Galiani. Vi si andava cosi elaborando un nuovo contenuto in una forma piena di spirito e di movimento, spesso ingegnosa e appassionata: filosofia volgarizzata, col linguaggio vivo e spiritoso della gazzetta. Farse, tragedie, commedie, orazioni, dissertazioni, prediche, trattati, sonetti, canzoni, tutt’i generi della vecchia letteratura continuavano la loro vita solita e meccanica, senza alcun segno di movimento nel loro interno organismo : imitazioni, raffazzonamenti, contraffazioni, un mondo di convenzione accolto con applausi di convenzione. Giá Salvator Rosa avea a suon di