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392 storia della letteratura italiana


vestiva aspetto di reazione, e in quella sua forma negativa e violenta offendeva le idee e le forme di un secolo, del quale Foscolo si sentiva complice. Gli spiaceva soprattutto la guerra mossa alle forme mitologiche. Sentiva in quelle negazioni negato se stesso. E quando avea giá moderate molte sue opinioni religiose e politiche, e s’era fatto della vita un concetto piú reale, e s’era spogliata gran parte delle sue illusioni, quando stava giá con l’un piè nel nuovo secolo; calunniato, disconosciuto, dimenticato, nel continuo flutto delle sue contraddizioni, fini tristo, lanciando al nuovo secolo, come una sfida, le sue Grazie, l’ultimo fiore del classicismo italiano.

Foscolo mori nel i827. E giá si erano levati sull’orizzonte Pellico, Manzoni, Grossi, Berchet. Comparsa era la scuola romantica, l’audace scuola boreale.


vi


Il i8i5 è una data memorabile come quella del concilio di Trento. Segna la manifestazione officiale di una reazione non solo politica, ma filosofica e letteraria, iniziata giá negli spiriti, come se ne veggono le orme anche ne’ Sepolcri, e consacrata nel di ciotto brumaio. La reazione fu cosi rapida e violenta come la Rivoluzione. Invano Bonaparte tentò di arrestarla, facendo delle concessioni e cercando nelle idee medie una conciliazione. Il movimento impresso giunse a tale, che tutti gli attori della Rivoluzione furono mescolati in una comune condanna, giacobini e girondini, Robespierre e Danton, Marat e Napoleone. Il «terrore bianco» successe al «rosso». Venne in moda un nuovo vocabolario filosofico, letterario, politico. I due nemici erano il materialismo e lo scetticismo, e vi sorse contro lo spiritualismo, portato sino all’ idealismo e al misticismo. Al dritto di natura si oppose il dritto divino, alla sovranitá popolare la legittimitá, a’ dritti individuali lo Stato, alla libertá l’autoritá o l’ordine. Il medio evo ritornò a galla, glorificato come la culla dello spirito moderno, e fu corso e