Pagina:De gli horologi solari-1638.pdf/20

Da Wikisource.
10 PROEMIO.

rendono tanto più degno d’essere comendato, quanto l’inventione di quest’arte era ancora ne i suoi primordi; dove per l’ordinario sogliono essere le cose rozze, e solamente abbozzate, non havendosi per anco notitia di spinole, ventole, serpentine, lumache, & altre sì fatte cose, che in progresso di tempo vi sono state aggiunte da eccellenti Artefici, da che ne sono derivati poi tanti, e cosi belli effetti, che si scorgono negl’horologi sparsi per le più famose Città d’Europa; [??]particolarmente in quelli d’Argentina, Augusta, Praga, di Mans in Francia, Douai in Fiandra, Lubecch in Sassonia, e Psala in Svetia; co i quali i Tedeschi han fatto molto bene conoscere l’eccellenza, e sottigliezza de i loro ingegni, e aggiunto fama alla famosa natione loro. Si stima molto da quelli dell'arte istessa l’horologio, che per l’Imperadore Carlo Quinto fece Giannello da Cremona, e singolarmente quello, che per la santa memoria di Pio Quinto lavorò Gio. Maria Barocci da Urbino, che si conserva con un stretto fidesomesso nelle stanze del Vaticano. Ma io tor-


no a