Pagina:Decio Albini - La spedizione di Sapri, Tip. delle Terme diocleziane di G. Balbi, Roma 1891.djvu/9

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sime famiglie. Due anni si prolungò il processo, che a molti fruttò carcere o esilio o persecuzioni accanite. Mignogna (che non guari dopo subì un secondo giudizio durissimo) fu liberato per mancanza di prove. Contro altri, tra i quali Morici ed Albini, già latitanti politici del ’48, rimase a farsi il giudizio in contumacia.

Questi, ed altri processi, che al maledetto governo facevan meritare la sdegnosa esclamazione di Gladstone, disgregarono più volte la coesione delle forze e dei nuclei liberali. Ma di tratto in tratto rigermogliavano rigogliosi di vitalità quei germi, che il Borbone con sforzi inani faticava a distruggere, e divampava dalle ceneri più raggiante il fuoco non mai spento del pensiero nazionale. Anche quando più tranquilla parve la situazione, la calma non indicava apatia o morte dello spirito pubblico.


Nuovo incremento e vigore ebbero i lavori del Napoletano quando Mazzini, nel ’56, rivolse un Appello alla Nazione. La Basilicata fu tra le provincie che meglio corrisposero ad attuare le idee del grande genovese. In quasi tutti i mandamenti della Lucania si erano istituiti centri ausiliari e sub centri ed io conservo le relazioni di vari arruolatori di drappelli e commissari di Sezione, i quali comunicavano periodicamente al Comitato centrale la cronaca locale ed il numero dei militi. Dagli elenchi risulta che oltre quattromila individui della intera provincia erano provvisti di armi o promettevano di presto fornirsene a proprie spese1.


Declinando l’anno 1856 gli avvenimenti incalzavano da per tutto e due nomi valorosi echeggiarono a destare in ogni valle e in ogni cuore italiano le speranze della patria. Francesco Bentivegna e Salvatore Spinuzza avevano inalberato a Taormina la bandiera tricolore e Agesilao Milano aveva brandito il vindice ferro di Armodio contro Ferdinando II trepidante in mezzo alle schiere dei suoi soldati!

  1. Saranno pubblicati in apposito volume i prospetti delle varie sezioni lucane e la corrispondenza, riferibile ai fatti di Sapri, tra il Comitato di Napoli e quello di Basilicata. La pubblicazione dei veri documenti varrà meglio a rischiarare e reintegrare la verità dei fatti ed a mostrare come anche adesso non manchino i Sarzana, commercianti al miglior offerente di volumi storici.