Pagina:Degli ori e dei gioielli nella esposizione di Parigi del mdccclxxviii.djvu/20

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nell’Esposizione di Parigi 13

quante ne mostrò la sezione francese in quest’anno. Né l’arte di legar brillanti fu in alcun tempo, a creder mio, portata a così alta perfezione.

Il brillante invade oggi tutto il campo del commercio, come la rugiada un prato fiorito. Altra volta esso era la gemma riserbata alle grandi fortune; e di rado usciva dalla cerchia di quelle classi, che sono poste ai sommi gradi della scala sociale. Oggi invece, non appena il dono nuziale, od il ricordo d’amore, tocca il valore di alcune centinaia di lire, si può esser certi che l’ornamento di qualche brillante non gli farà difetto. Da ciò avviene che nella Francia non esiste quasi più l’oreficeria puramente artistica, quale già fioriva con Froment Meurice e con tutta quella schiera di grandi orafi, che lavoravano di massello, e smaltavano nello stile del Rinascimento. Vero è che il Fontenay ed il Falize, opponendosi per quanto possono a questa invasione di pietre brasiliane, ed applicando pei primi in Francia la tecnica degli orafi antichissimi, che la nostra famiglia ha rimesso in uso in Italia da oltre quarant’anni, dimostrarono esser vivo in essi l’amore delle buone tradizioni dell’arte.