Pagina:Del Sistema in Genere.pdf/15

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moversi al puro Fare, è un organamento dove cotale desiderio, come potenza ascosa, opera per l’apparizione sua. E le scienze che si volgono dentro a una speziale cerchia del Fatto, quando vi scuoprono la detta vaghezza e s’internano sin nella finalità di quello, acquistano dignità di filosofia. La quale per ciò in antico non ebbe ben segnati i suoi termini. Platone e Aristotile, invero, oltre al pigliare la filosofia in istretto senso la intendono altresì largamente, comprendendo tutte o buona parte delle scienze dentro quella, come puoi vedere nel Teaeteto 1 e nel libro quinto della Metafisica 2. E anco il nostro Dante dice nel Convito 3: Per lunga consuetudine le scienzie nelle quali più ferventemente la Filosofia termina la sua vista, sono chiamate per lo suo nome. Ed io aggiungo che i termini di essa vannosi sempre più dilargando, e tempo verrà che ogni sapere sarà Filosofia; e ciò quando la vista della mente sarà divenuta cotanto perspicace da iscorgere il fine di Dio in ogni cosa.

Or persona ci potrebbe probabilmente dimandare: Vi può esser filosofo che non professi alcun sistema speciale? Ciò è come a dire se vi può esser filosofo che non sia filosofo; conciossiachè, ponghiamo sia vero che la filosofia abbia per obbietto suo il Fare che allumina e costrigne e aduna il Fatto, allora potrebb’ella non essere un sistema di concetti, quando l’universo non fosse un sistema di cose. E per fermo un filosofare senza sistema non è vero sapere, ma opinare. Ma è egli possibile il sistema? Sì, se la mente può isperare il multiplo all’uno; se può giugnere al Fare che finisce e collega il Fatto che si

  1. Pagina 143, D.
  2. V, 1 Ed Didot.
  3. Trattato III, Cap. XI.