Pagina:Del Sistema in Genere.pdf/37

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la. Nè si travaglia essa in vano: chè, s’egli è vero che in ogni sistema che apparisce la critica trova il germe di morte; però ogni sistema che muore lascia alla volta sua un seme di vita, che, procedente il tempo, vigorirà in più cresciture germoglie. Per esempio, le principali leggi della logica, cioè le leggi del pensiero, che valgon più che quelle degli astri, si sono francati dal tempo e dalla morte; esse vivranno sempre: e, da altra parte, le ipotesi per sempre isbandite o morte torneranno a giovamento della vita d’ipotesi nasciture.

Con pazienza e longanimità l’uomo giugnerà allo scoprimento del sistema universale, perchè egli è per provvidenza di propria natura insaziabilmente avido delle ragioni generali delle cose, ed ha un levamento e un’altura tale, che disdegna fermarsi sovra a tutto ciò ch’è particulare. La simiglianza di Dio, che l’informa e move, fallo così disdegnoso. Onde l’istoria della filosofia non è istoria di perpetue distruzioni del pensiero per opera del pensiero, come crede chi, selvaggio della filosofia, si fa beffa della ragione umana; e neppure è istoria di conquiste e trionfi incessabili, come giudica chi prosuntuosamente india la ragione; bensì ella è istoria d’anzie ferventi, di dolori, di speranze, di gioje, di utili conati, di emende e riformazioni e trasfiguramenti di concetti e sistemi: e ciò per contentare l’interna e concreata brama d’ispecchiare in noi la mente assoluta. Ma, quando avrà posa l’anzia della speculante ragione? E giugnerà ella all’ultima trasfigurazione sua? Quando si vestirà ella dell’indumento nuziale? E le sponsalizie sue col Vero quando avverranno? Quando la umanità, finito di raunare le sparte membra del suo corpo e satisfatto ai più pungenti bisogni della vita esteriore, si volgerà più intenta