Pagina:Deledda - Cattive compagnie, Milano, Treves, 1921.djvu/163

Da Wikisource.

CATTIVE COMPAGNIE.

A ventisei anni, completamente rovinato finanziariamente, ma ancora bello nonostante gli stravizi della sua prima gioventù, don Elia pensò di ammogliarsi.

Giudicarono la nipote di un vescovo, alla quale lo zio doveva lasciare una grossa eredità. Don Elia andò nella piccola città vescovile e riuscì a far innamorare di sè la ragazza. Si chiamava Pasqua: buona, intelligente ma ignorante, questa Pasqua si innamorò di Elia perchè era un nobile e aveva fatto il viaggio apposta per conoscerla.

Il vecchio vescovo adorava la nipote, ma dichiarò subito che il matrimonio sognato e voluto da lei non gli garbava. Perchè aveva sentito parlare di Elia.

Il giovine però si mostrava così pentito dei suoi trascorsi, così risoluto a cambiar vita, che