Pagina:Deledda - Cattive compagnie, Milano, Treves, 1921.djvu/207

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La medicina 197


— Perchè? Perchè? — disse, giungendo le mani. — Potevi darmi una medicina innocua. Perchè mi hai dato il veleno? Voglio saperlo, prima di denunziarti alla giustizia. Perchè voglio denunziarti, sai: perirò anch’io, ma tu devi morire nell’ergastolo.

La donna piangeva.

— Senti — disse infine alzandosi risoluta. — Voglio dirti tutto. Nei giorni in cui tu venivi per domandarmi la medicina, veniva da me un dottore per consultarmi circa una sua lite. Io gli parlai di te. Egli mi disse che ti conosceva e conosceva anche la tua malata. E diceva: “È meglio che quella disgraziata muoia: la sua morte è un bene per lei e per gli altri„. Io gli dissi: “Il vecchio vuole una medicina da me: mi dica lei qualche medicina efficace, così io, se la malata avrà giovamento acquisterò prestigio. Quel vecchio mi fa pena. Aiutiamolo„. “Fa pena anche a me, — disse il dottore. — Bene; ti procurerò io una medicina, ma non dirai mai che te l’ho data io„. Io promisi: egli mi diede la medicina che ti ho dato. Ecco tutto: ti giuro, è la verità, come è vero Dio, come è vero il sole, come è vero....

Il vecchio non l’ascoltava più: cadde a sedere sul gradino della porta e si strinse la testa fra le mani. Signore, Signore! Ecco, final-