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12 cattive compagnie


Al sorgere del sole, sul cerchio infocato che univa il cielo al mare apparve un punto grigio. Era il veliero. Nello stesso tempo, sulla striscia bianca dello stradale apparve un punto nerastro: era il sorvegliante che veniva per la consegna del carbone.

Sebiu, inquieto e incerto, prese due sacchi dalla tettoia, rientrò nella capanna e coprì il ferito.

Mentre toglieva la tonaca dal piuolo, con l’intenzione di piegarla e nasconderla, da una delle maniche vide uscire e cadere al suolo una cartolina postale, piegata e sciupata. Si affrettò a, raccoglierla, e la lesse; ma la cartolina conteneva poche frasi insignificanti, firmate da un nome di donna. L’indirizzo era chiaro, scritto a grossi caratteri:

Al signor Onofrio Sanna

possidente

Suelzi.

Per alcuni momenti egli tenne in mano la cartolina, guardandola con inquietudine e diffidenza. Un’idea gli passava in mente, ma il timore di commettere una cattiva azione lo rendeva incerto. D’altronde che fare? Egli era quasi sicuro che il vecchio dovesse morire da un momento all’altro.