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del mare, sulla cima dell’Orthobene, sovrastante fra boschi di lecci e rocce di granito, poco distante dalla proprietà della famiglia di Cosima e da dove per la prima volta ella aveva veduto il mare lontano, sorgeva una piccola chiesa detta appunto Madonna del Monte, su uno spiazzo sollevato e recinto di massi. Piccole stanzette erano addossate alla chiesa, sotto lo stesso tetto, e una specie di portichetto si apriva davanti alle due porte, una a mezzodì l’altra a ponente, con sedili in muratura tutto intorno. Nelle stanzette dimoravano i fedeli, durante il periodo della novena e della festa della piccola Madonna. La leggenda raccontava che un vescovo, forse di Pisa, nel viaggiare per la sua visita pastorale nell’isola, colto da tempesta, aveva promesso, se il naviglio si salvava, di erigere un santuario sulla prima cima di montagna apparsa all’orizzonte. E immediatamente il mare si era calmato, e una cima rocciosa era emersa fra le nuvole sopra l’isola. Lo zio di Cosima, il tabaccoso prete Ignazio, che aveva una parrucca rossa con la chierica, fungeva da cappellano della chiesetta. La sorella Paola lo accompagnava: avevano per loro uso, oltre la piccola sagrestia, nel cui armadietto zia Paola nascondeva i dolci per sottrarli all’avidità dei ragazzi, una stanzetta pulita per il prete, con una branda e il materasso, e una vasta grezza stanza col pavimento sterrato e tanti piuoli fissi al muro per attaccarvi le robe. In questo primi-