Pagina:Deledda - Cosima, Milano, Treves, 1937.djvu/49

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II

Fu, quello, un inverno lungo e crudelissimo, quale mai non s’era conosciuto. Prima venne una gran neve che seppellì i monti e i paesi; davanti alla casa si alzò, in una notte, oltre un metro e si dovette praticare una scia, in mezzo, per poter passare senza affondarsi. I ragazzi, sulle prime, erano felici, specialmente quelli che avevano la scusa di non andare a scuola. Andrea fece nell’orto una grande statua monumentale, con due castagne per pupille e un berretto di pelo in testa: Santus invece tentò di andare a scuola, ma dovette tornare indietro perché le Scuole erano in un antico Convento al limite estremo della cittadina e la neve era così alta che non ci si poteva arrivare. Allora lo studente si chiuse nella camera alta, con un freddo siberiano, e si mise a studiare. Quella che più si divertiva era Cosima. Per la prima volta vedeva la neve in tutta la sua terribile bellezza, e le cose le sem-