Pagina:Deledda - Cosima, Milano, Treves, 1937.djvu/86

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58 grazia deledda


banda e fu con loro preso. In compenso l’uomo della montagna tornò spesso dal signor Antonio, e diventò il suo «pastore porcaro». Per lunghi anni fu uno dei dipendenti più fedeli e affezionati al signor Antonio. E confessò che quella notte era venuto con la sinistra intenzione di sopprimerlo, se non si piegava ai voleri dei malvagi.


Giusto e buono era il signor Antonio, e tutti lo amavano. Esercitava, senza volerlo, senza accorgersene, un fascino benefico su tutti quelli che lo avvicinavano. Eppure la sua parola era semplice, disadorna; ma il suono della sua voce che saliva profondo dall’anima tutta fatta di verità e d’indulgenza, era come una musica che esprimeva l’inesprimibile. Del resto egli aveva una certa cultura, ed era, in fondo, un poeta. Aveva studiato a Cagliari, quando ancora si viaggiava da una città all’altra a cavallo, e aveva portato i suoi libri e le sue provviste entro le bisaccie, come un pastore o un contadino che va a seminare il grano in luoghi lontani. Aveva studiato ciò che in quel tempo si chiamava Rettorica, e preso il diploma di procuratore. A dire il vero non esercitava questa nobile professione, ma molti ricorrevano a lui per consigli e consultazioni legali, profondamente persuasi della sua saggezza e sopra tutto della sua rettitudine.