Pagina:Deledda - Il fanciullo nascosto, Milano, Treves, 1920.djvu/81

Da Wikisource.

la martora 75


Un salto, uno scossone ed ecco i calzoncini fin sotto le ascelle: e non occorrono le tirelle nè i bottoni; basta una cordicella, una bella cordicella solida che è sempre bene avere oltre che per tenere su i calzoncini per essere provveduti di tutto quando si vuole andare a divertirsi. Se, per esempio, si dovrà fare un laccio per la martora, o per la donnola in mancanza di meglio? Una cordicella è sempre buona a qualche cosa; e così pure un fiammifero, un batuffolo di carta, qualche bottone, qualche chiodo, il rocchetto del filo rubato dal panierino del cucito della zia: tutte cose che Minnai trae dalle saccoccie gonfie dei calzoncini ed esamina e ripone accuratamente.

Ecco fatto. E la giacca? Dov’è la giacca? Cerca, cerca, la giacca non si trova, nè dentro nè fuori la cassa, nè sotto il letto nè in cucina. La zia l’ha nascosta: e tutto è chiuso, tutto è buio. Sembra la casa dei morti, col fuoco spento, la porta chiusa, il latte lì freddo e pallido nella scodella triste sopra il forno col pane accanto.

Minnai andò alla porta e la scosse: impossibile aprirla. Guardò dalla fessura ma non