Pagina:Deledda - Il sigillo d'amore, 1926.djvu/203

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VIALI DI ROMA.


È triste eppure bello, in queste sere dell’estremo autunno, dopo una giornata di lavoro e di solitudine, andarsene soli lungo certi viali di Roma, ancora praticabili dai sognatori che non vogliono finire con le ossa stritolate da un’automobile.

Quello che io preferisco è il viale davanti al Policlinico. Ci si può camminare ad occhi chiusi, e il marciapiede di asfalto è così molle e soffice che il passo non vi risona.

Verso sera è quasi sempre e quasi del tutto deserto. Gli alberi già spogli disegnano i loro rami sul cielo pallido, e solo qualche foglia scura, secca e dentellata, dà l’idea di un qualche uccello addormentato.

Lo sfondo arioso, con vapori colorati, dà l’impressione che laggiù vi sia il mare.

E mentre a destra di chi cammina verso quello sfondo, le mura romane, coi loro ciuffi