Pagina:Deledda - Il sigillo d'amore, 1926.djvu/233

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IL FIGLIO DEL TORO.


Il toro aveva due anni e mezzo, e doveva essere venduto perchè, come a tutti quelli della sua razza, già la forza virile gli scoppiava in ferocia. Alto, ossuto, pareva scolpito a colpi di scure nel legno di qualche favoloso tronco di sandalo, e che sotto la pelle lucente gli scorresse fuoco: anche gli occhi erano velati di sangue e la coda si agitava come una cometa di malaugurio.

Solo il bifolco della masseria e la giovane moglie di lui, lo potevano avvicinare: la donna spiegava questa lusinghiera preferenza col dire che lo aveva curato lei, di una indisposizione, facendogli bere caffè caldo amaro; il padrone galante replicava però che lei era tanto bella da affascinare anche i tori andati in ferocia.