Pagina:Deledda - Il sigillo d'amore, 1926.djvu/283

Da Wikisource.

Acquaforte 277

definitivamente fuori dello stato animale, anch’essi ti volevano bene.

Poichè la bellezza s’impone, come la più pura emanazione di Dio.

Bellezza e fortuna. E tu rappresentavi anche la fortuna, come il gatto nero, come il doppio frutto venuto dalla Persia, come tante altre cose rare: fantasie orientali che si diffusero nei popoli, come il chiarore del sole, fino all’estremo occidente, e rinnovano il mito della Terra promessa.

E c’era chi ti sopportava solo per questo. Ma infine c’era pure qualcuno che ti voleva bene solo perchè amava chi ti amava.

Per lungo tempo si parlò di te, fra noi, come di un bambino alle sue prime prodezze, ed anche come oggetto di osservazioni profonde.

E vi furono dissensi famigliari per te; per l’acqua che sprizzava dalla catinella del tuo bagno; per il tuo intempestivo intervento sulla tavola apparecchiata, per i libri religiosi sul tavolino del credente che tu strappavi con furore pagano. Ma quando eri minacciata di castigo sapevi ben rifugiarti sulla mia spalla; e di lassù irridevi tutto e tutti come dalla cima del tuo campanile natìo.

Per tutte queste cose, e perchè col metterti a dormire nel tuo rifugio notturno io salutavo il giorno passato in pace e in guerra, io ti volevo bene.