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lardo, pane bianco, salame, uova, carne, e rallegrava col suo riso spensierato la capanna desolata dal freddo. Benchè zio Pietro e Melchiorre fossero certi che un giorno o l’altro i carabinieri avrebbero sorpreso l’allegro giovane lassù, gli si affezionarono talmente che se qualche volta non veniva s’inquietavano, e senza la sua compagnia sentivano maggiormente la tristezza della solitudine e della mala stagione.

Per di più quell’anno gli elci in quel tratto di montagna non avean dato ghiande; quindi nessun pastore porcaro essendo salito lassù il bosco restava deserto sotto le continue nebbie. Gli uccelli eran migrati, le roccie umide sembravano rovine verdastre e rugginose, e dal mare oramai invisibile, continuamente salivano nubi e vapori cinerei: dietro le montagne, scialbe al mattino, bronzee alla sera, le nuvole descrivevano altre montagne alte e livide, talvolta orlate di bagliori gialli, talvolta illuminate da foschi tramonti vermigli; immobili sul cielo grigio sembravano montagne fantastiche da sogno pauroso.

Ai primi di dicembre nevicò, ma un leggero nevischio che tosto si sciolse.