Pagina:Deledda - Il vecchio della montagna, 1920.djvu/37

Da Wikisource.

— 23 —

vertivano: e Paska era forse fra loro. Melchiorre ardeva d’ira e d’odio.

— Io vado! — urlò fra sè: si sollevò ma vide il viso del padre illuminato dal raggio di sole, e non s’alzò.

Ma anzichè calmarsi si buttò nuovamente per terra, bocconi, con le braccia aperte, mordendo il fieno e gemendo come una belva legata. Per tutto il resto della giornata fu cupo e taciturno: andava e veniva dalla capanna al bosco, coglieva virgulti per il cavallo, si arrampicava sugli alberi e le roccie, e dall’alto guardava sempre verso la chiesetta: nella diafana serenità pomeridiana gli giungeva ancora, pungendogli il cuore, qualche trillo di chitarra.

Col tramonto un nuovo incanto dilagò intorno; gli alberi tacquero; dall’occidente il cielo di corallo versò una misteriosa luce rossa fra i colonnati del bosco, sulle roccie, sull’edera. E ogni cosa s’imporporò nel silenzio solenne dell’ora. Il fuoco del tramonto giungeva sino all’oriente, smorzandosi in vaporosità rosee, e gettando veli pavonazzi sulle montagne lontane.

Zio Pietro, seduto davanti alla capanna, pregava. Anch’egli nella dolcezza del tra-