Pagina:Deledda - Il vecchio della montagna, 1920.djvu/38

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monto pensava alla chiesetta, dove in quell’ora si recitava la novena: e ricordava le preghiere e i gosos dalla cadenza melanconica, e rivedeva la porta spalancata sul rosso occidente.

Segnoredda ’e su Monte, — diceva fra sè, — piccola Signora del Monte, fammi la grazia di venirti ancora a laudare nella tua chiesetta. Fammela questa grazia, Segnoredda, fammela. Basilio mi guiderà; vedrò.... quella ragazza, e chissà che non possa dirle una parolina.... Paska, ricordati del vecchio zio Pietro, che ha gli occhi chiusi; non tormentarlo oltre, figlia mia! Ave Maria, grazia piena, il Signore è teco....

A momenti, qualche tintinnìo di capra gli sembrava lo squillo del campanello della chiesetta; e vedeva sempre quello sfondo di porta, quel cielo color fragola velato di violetto; e sull’altare le fiammelle dei ceri, tremule come foglie d’oro, con fragranza di ginepro arso.

— Paska, figlia di mio fratello, dove sei tu? Sei lì, inginocchiata? E preghi? Come puoi pregare, dopo tutto quello che ci fai soffrire? Ti ha veduto, Melchiorre? No? E allora, perchè è così cupo? Ave Maria, grazia piena, il Signore è teco....