Pagina:Deledda - Il vecchio e i fanciulli, Milano, Treves, 1929.djvu/115

Da Wikisource.

— 101 —

sona, — disse sottovoce volgendo intorno gli occhi che avevano il colore del verderame. — Voi sapete, donne, che il diavolo distrusse la città di Oppia, e per largo giro intorno, fino al nostro ovile, e più in là ancora, il terreno è maledetto. Nelle rovine di Oppia esistono ancora certe buche donde si può comunicare con l’inferno. Di là escono i demoni, per le loro scorribande sulla terra. Per lungo tempo, quando era vivo mio nonno, un diavolo abitò le rovine, fingendosi eremita, e attirava laggiù i viandanti per buttarli vivi nell’inferno in pasto a Lucifero. Troppo a lungo Lucifero ha permesso che la nostra roba prosperasse nel suo dominio: adesso ha mandato un diavolo in forma di Luca, per seminare zizzania nella nostra famiglia.

Francesca si svegliò tutta in sudore, e nascose la testa sotto il guanciale, singhiozzando. Le pareva di essere ferita al cuore e tutta sanguinante: adesso si spiegava ogni cosa: l’odio per Luca, l’istinto del male che la sola presenza di lui sviluppava sinistramente in lei; e sopratutto quella paura di perdizione e quasi di morte che ella sentiva