Pagina:Deledda - Il vecchio e i fanciulli, Milano, Treves, 1929.djvu/137

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— È giusto! È giusto che si dubiti di me. Io vi ho rubato per gioco due pecore, e questi giochi si scontano. Tutto si sconta, nella vita, è giusto. Io vi ho raccontato qualche fandonia, e tutto quello che vi dico deve essere fandonia. È giusto pure questo. Ed è anche giusto che avendo io riposto ogni fiducia in voi, come in un padre, mi si ripaghi così.

— Gesù Signore nostro, senti chi parla! Ed io, no, non avevo riposto ogni fiducia in te? Io che mi ero quasi inimicata la famiglia per te?

— Allora, — disse Luca con aria di trionfo, — se nella vostra famiglia ci sono nemici miei, non dovete credere a quello che essi vi hanno raccontato di me.

Il vecchio arrossì: in fondo alla sua coscienza un’eco rispondeva alle parole del giovine; ma egli respingeva questa voce come quella dello spirito maligno: e scambiò il misterioso orrore del dubbio con lo sdegno per l’insinuazione di Luca. Urlò, sollevando il bastone:

— In casa mia possono esserci nemici tuoi perché nemici del male.

Luca a sua volta arrossì, come se quella voce tonante lo schiaffeggiasse.