Pagina:Deledda - Il vecchio e i fanciulli, Milano, Treves, 1929.djvu/159

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grembo la medaglietta infilata al cordoncino verde.

Luca stava sempre assopito: solo di tanto in tanto sollevava la mano dimagrita, come facendo cenno a qualcuno di avvicinarsi, poi la lasciava ricadere senza forza sul giaciglio.

E poiché questo giaciglio, macerato dal dolore ardente di lui, puzzava e attirava le mosche e pareva anch’esso malato di una infezione mortale, pallida per la paura che il nonno si accorgesse di quanto ella faceva, Francesca s’inginocchiò accanto a Luca, con le sue forti mani lo sollevò, e aiutata dalla madre sostituì il sacco che serviva da materasso con una pelle di montone pulita: poi sgusciò fuori della capanna con la rapidità silenziosa della volpe, portandosi via il sacco che stese al sole e che fu subito assalito come un cadavere dalle mosche e dalle formiche: infine si buttò a sedere per terra e si mise a piangere.

Non sapeva bene perché piangeva, ma sentiva il sapore quasi voluttuoso del suo pianto, e il gemito sottile che le sgorgava dal cuore le pareva il canto dei grilli nelle notti di luna.