Pagina:Deledda - Il vecchio e i fanciulli, Milano, Treves, 1929.djvu/163

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li ho ritrovati: io stesso, rimbambito che sono, li avevo messi in un altro posto.

— Ne avete ben molti, di denari, che non sapete neppure dove li mettete, — disse Luca. E rise, ad occhi chiusi, con una smorfia che lasciò vedere i suoi denti di giovine leopardo affamato, e fece rabbrividire il vecchio. Ah, Luca non s’ingannava, Luca sapeva la verità, e non solo non perdonava ma forse il suo sangue perduto si era rinnovato in veleno di vendetta. Ma subito il vecchio si ribellò: dopo tutto era affar suo, e poiché Luca riaveva la vita e l’onore non doveva immischiarsi oltre nella faccenda del furto.

Tacque, però: ogni parola non poteva che frugare nella piaga, ben più profonda di quella del corpo, dell’anima del giovine: e questi a sua volta se ne stava fermo sul suo giaciglio, vinto da un solo desiderio: andarsene. Andarsene al più presto, lontano, in un luogo dove nulla e nessuno potesse ricordargli le cose passate. Andarsene, per non uccidere, per non morire.

Ah, in fondo, sentiva bene, adesso, che non aveva voglia di morire: anzi la vita gli scorreva rinnovata nelle vene,