Pagina:Deledda - Il vecchio e i fanciulli, Milano, Treves, 1929.djvu/164

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come un torrente dopo l’uragano. E aveva fame, e sete, e voglia di amore, e desiderio di correre, di trovare un cavallo selvaggio, di riuscire a prenderlo, a montarci su, galoppare così fino al mare e gareggiando con le onde giungere all’altra riva. Laggiù avrebbe domandato qual’era la strada che conduceva alla guerra. Si sentiva capace di sbaragliare da solo il nemico: voleva saziare così la sua fame di vendetta, e sorgere alto in cima alla vittoria, sfolgorante come il sole in vetta ai monti, per dimostrare al mondo quale era il vero Luca creato dall’errore, dall’ingiustizia e dal dolore.

Adesso la fame e l’impotenza a muoversi gli davano un senso di gioia, quale doveva essere quello dei martiri aspiranti alla gloria eterna: ed era contento di essere affamato per la soddisfazione di non domandare nulla al vecchio.

— Non importa: me ne andrò, e il primo agnello che trovo è mio: lo arrostirò vivo sulle brage e me lo divorerò tutto: gli caverò gli occhi caldi col dito e li manderò giù come acini d’uva nera: sorbirò le cervella come un dolce e il suo sangue come il sacerdote nella