Pagina:Deledda - Il vecchio e i fanciulli, Milano, Treves, 1929.djvu/176

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infracidite e un tremito di debolezza lo costrinse a rimettersi giù seminudo.

— Malavventurato che io sono, le maledizioni ricadono su di me.

Gli parve di aver bevuto l’acqua amara della cicuta, e stette piegato su sé stesso, in mezzo al cumulo delle sue vesti, con le spalle umide di un sudore di angoscia. Ah, non era il leone che egli si credeva; era un ragazzo malato e malvagio, un miserabile sciacallo che seguiva, appunto come fa questa fiera, il leone della sua fantasia, per cibarsi degli avanzi del suo cibo. I suoi occhi si riempirono di nuvole, e il suo odio si riversò anche su sé stesso.

Il vecchio lo trovò così e indovinò ogni cosa.

— Tu hai bisogno di mangiare, di rinforzarti: se no le tue gambe tarderanno a funzionare. Ti darò un pezzo d’arrosto di agnello.

Luca accettò, con ritrosia e dispetto, ma anche con gioia selvaggia.