Pagina:Deledda - Il vecchio e i fanciulli, Milano, Treves, 1929.djvu/197

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— Tu sogni, fratello caro; o inventi le cose. O parli coi fantasmi e coi diavoli tuoi fratelli.

Egli rispose calmo e serio:

— Allora tutti fratelli siamo. Ma perché ti sdegni tanto? Non è un bel giovine Giambattista Corrias?

— È troppo bello, anzi, per me. Tu però inventi le cose; tu le inventi.

Ella aveva ragione; ma insisteva troppo; e lo sguardo dei suoi freschi occhi bruni scintillanti d’oro, era troppo feroce per sì piccola cosa.

Umiliato e col sangue in sommossa, Luca tuttavia la fissava con fiero cipiglio, e fra di sé diceva: «ringrazia il cielo che sei donna; altrimenti sentiresti come sono insuperabile nel regalare pugni e schiaffi».

Ma poiché Francesca continuava, per farla finita egli si volse dall’altra parte, si stese supino, con le mani sotto la nuca, e chiuse gli occhi.

— E che sia lui o un altro, che m’importa, infine? Lasciami in pace, — gridò, e strinse i denti, deciso a non più parlare. Anzi avrebbe voluto addormentarsi, per non sentire più la voce di lei che gli pungeva e gli frugava il cuore