Pagina:Deledda - Il vecchio e i fanciulli, Milano, Treves, 1929.djvu/235

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Al ricordo dell’altra volta, il vecchio smise la sua aria un po’ forzatamente bonaria, e divenne quasi feroce.

— Non parlare di quello! — gridò, ma già Luca era pentito e sentiva uno strano tumulto in cuore, come se l’odio, l’angoscia, il rancore sepolti in fondo a lui dalla nuova passione, si sollevassero, mischiandosi a questa, e tentando di soverchiarla.

Il vecchio riprese, di nuovo dominandosi:

— Che cosa mi hai fatto? E me lo domandi? Rispondi tu, piuttosto, ad una mia domanda: dove sei stato, oggi?

Luca non rispondeva; non perché volesse nascondere la verità, ma per non esasperare il vecchio; solo, quando questi ribatté: — non dirai che questa volta i miei sospetti siano infondati; — rispose con semplicità:

— Sposerò Francesca.

— Tu non la sposerai, no: questo volevo dirti.

Luca abbassò la testa: per l’umiliazione del rifiuto, o per nascondere il balenio fra sdegnoso e beffardo dei suoi occhi? Poi domandò:

— Ma perché?