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troppo avevano da badare alle cose loro, non avrebbe ricavato in avvenire utilità alcuna; mentre il giovinetto straniero, se si affezionava, poteva fermarsi con lei come certi servi ch’ella conosceva, di altre famiglie del paese, invecchiati in casa dei padroni, e più attaccati dei padroni stessi alla roba che guardavano.
Quel giorno, dunque, partito Luca, sgridò Francesca per il modo con cui trattava il giovine servo.
— Lo devi rispettare, inteso hai? Non ti devi permettere confidenza alcuna, con lui: e trattarlo anzi con buone maniere.
Francesca si mise a ridere, piegandosi di qua e di là e battendosi sguaiatamente le mani sulle anche. Gridava:
— Ma da quando in qua sono entrata al suo servizio?
— Sì, sì, piccola asina. Dobbiamo esser noi, adesso, i servi dei servi, ancora non l’hai capito? Se Luca se ne va, tarderemo a trovarne un altro, come lui.
— E andrò io, all’ovile. Perché non mi ci lasciate andare? Ma se camperemo vedrete che...
La madre non le permise di finire: