Pagina:Deledda - Il vecchio e i fanciulli, Milano, Treves, 1929.djvu/35

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e quattro finestruole munite d’inferriata, e sempre chiuse, sulla facciata principale, che del resto dava su una straducola solitaria, pareva fatta per una vita di famiglia quasi religiosa, quasi misteriosa.

La porta principale e le finestre del pian terreno davano sul cortile quadrato ricinto di muri alti tempestati in cima di pezzetti di vetro: il tetto, da questa parte, sostenuto da colonne di legno, che erano semplici fusti di pioppo ripuliti, spioveva sopra una loggia pure di legno lunga quanto la facciata, una specie di veranda che ricordava l’antico calcidicum, e sulla quale si aprivano gli usci delle camere superiori. Una scaletta esterna conduceva a questo portico sospeso, sul quale sboccava, con le sue coperte, i suoi panni, i sacchi, le pelli, le bisacce, i vasi di sughero, i mobili da ripulire, tutta la vita intima della famiglia; altre scalette scendevano da strane porticine aperte qua e là negli angoli dei muri: lo stesso pagliaio e la stalla, la tettoia che riparava il portone del cortile, e che formava pur essa una specie di portico, tutte costruzioni fatte e rifatte più volte, ma sempre al-