Pagina:Deledda - Il vecchio e i fanciulli, Milano, Treves, 1929.djvu/39

Da Wikisource.

nia col colore del pelo della bestia, dolci, languidi e tristi, che pareva rivelassero nel muflone una profonda nostalgia per una sua vita passata in un paese d’origine, tra alti picchi argentei e macchie e selve aeree, in un mondo oramai disperso come un miraggio.

Cresciuto nell’ovile, il grazioso animale seguiva sempre il vecchio, che si serviva di lui per far precedere il gregge quando si trattava di superare un passaggio difficile, e spesso lo conduceva con sé anche in paese.

Questa volta però il muflone, con sorpresa di zio Ulpiano, si scostava e disobbediva.

— Ha capito che volete lasciarlo in paese, e non gli va, — disse il servo, al quale dispiaceva quella partenza.

A dire il vero, dispiaceva anche al vecchio: ma che cosa non si fa per Luca? si brontola sempre, contro Luca, ma ben altri sacrifizi che quello di privarsi della compagnia di una bestia, si farebbero perché Luca abbia un po’ di svago e cerchi di stare in famiglia.

— Beh, andiamo? O devo pigliare la corda e legarti? Oh, guarda, guarda, faremo proprio così?