Pagina:Deledda - Il vecchio e i fanciulli, Milano, Treves, 1929.djvu/60

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Ripresero la strada; ma adesso Francesca si divertiva a passare lungo i campi, senza perdere di vista lo stradone; e quando era sicura che nessuno poteva ascoltarla, emetteva gridi belluini, come li aveva sentiti ai giovinastri un po’ alticci di ritorno dalle feste campestri.

Ed ecco di nuovo il cavallo si ferma, questa volta però frenato dalla mano di lei: tutt’e due rasentano una muriccia assiepata, di là dalla quale si vede sorgere come per miracolo, in mezzo ad un campo sterile, un fico basso, scuro, carico di frutti violacei.

Francesca crede di aver le traveggole, e si meraviglia che, fra tanta arsura, nessuno pensi a cogliere e godersi i bei fichi, alcuni dei quali spaccati lievemente lasciano colare il loro miele: quindi ci pensa subito lei.

Camminò col cavallo lungo la muriccia, fin dove questa offriva un punto facile da scavalcarsi; ci scivolò sopra, fermò con un sasso la briglia, con un salto fu dentro il recinto del fico.

Un cane abbaiò in lontananza: il luogo dunque non era disabitato; eppure ella andò avanti, con un sasso in mano, pronta a difendersi: staccò i fichi tor-