Pagina:Deledda - Il vecchio e i fanciulli, Milano, Treves, 1929.djvu/64

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Francesca era troppo orgogliosa per mettersi a mangiare col servo inoltre egli aveva disprezzato i fichi, ma per fargli dispetto, com’ella provava dispetto nel vederlo divorare senz’altro i suoi pezzi di lepre, disse che la madre, quando Luca era in vacanze, ogni giorno ammazzava tre polli e con le rigaglie condiva i maccheroni.

Seduto sulla stuoia, il servo si contentava di masticare coi suoi denti canini la lepre dura; per confortarsi meglio, beveva poi dalla bottiglia; e bevi e bevi si fece rosso, allegro, insolente.

— Tu non hai accettato il mio invito perché mi credi un pezzente morto di fame, — disse con una voce che non pareva più la sua. — Ti sbagli, però: se sono servo lo sono per gusto mio: se volessi, domani sarei anch’io padrone.

— Fai male, a non volerlo. Del resto è vero: voi uomini potete diventare ricchi sposando una donna ricca.

— Io non so cosa farmene, delle donne, e specialmente delle donne ricche. Le mando tutte alla concia. Io ho abbastanza del mio.

Francesca guardò la bottiglia già vuota; egli disse: