Pagina:Deledda - Il vecchio e i fanciulli, Milano, Treves, 1929.djvu/80

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all’idea che Luca era quello che era: e quando fu nella capanna, dove il giovine accendeva il fuoco perché le notti erano già umide e fredde, lo guardò, osservandolo bene, con occhi diversi del solito, e non sapendo spiegarsene il perché, invece di sdegnarsi, nel vederlo così tranquillo, fermo, falso, s’intenerì. Era una testa di uomo forte, quella di Luca, un testone di bronzo che quello che voleva voleva: e si poteva sperare più in bene che in male, da lui.

«Questa porca vita è ben curiosa, però», pensava il vecchio. «Noi vorremmo il nostro Luca al posto di questo, e il Sindaco di Posada vorrebbe il contrario. Non si potrebbe cambiare? Se almeno avesse una figlia, quel maccabeo.»

E per la prima volta gli passò in mente il vago progetto di un matrimonio tra Luca e Francesca: avevano quasi la stessa età, è vero, ma anche lui quando si era sposato contava appena due primavere più della sposa.

Speranze e progetti, pur se intraveduti col senso della realtà che li spoglia del loro aspetto d’illusione, di che altro può vivere anche il cuore dei vecchi? E