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piegò un poco davanti a lui per domandargli scusa di quanto era accaduto, lo congedò con appena un cenno della mano.
Poi, rimasto solo, gli sembrò di aver sognato.
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Ma fin dal giorno dopo cominciò a sentire il danno dell’assenza di Luca, non tanto per le fatiche dell’ovile quanto per l’uggia della solitudine.
La stagione era triste; lo stesso belare del gregge aveva un’intonazione disperata; ed egli d’un tratto si sentiva più vecchio di quello che era, indolenzito e stanco.
S’era raccomandato ai cugini Pirastru perché gli cercassero d’urgenza un altro servo, ma nonostante la loro promessa di procurargliene uno e di mandarlo all’ovile, per quanto aspettasse non vedeva arrivare nessuno.
La terza notte dopo la partenza di