Pagina:Deledda - L'argine, Milano, Treves, 1934.djvu/247

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voglia di uscire. Io non so dire il perché: ma è così.

— Vedrai che così per te non sarà: ma ci andrai da te, ne sono certa.

La ragazza batté i piedi per terra, quasi infuriata.

— Le giuro sulla tomba di mia nonna che la domenica non esco più. Mai più. Andrò su in terrazza, se lei me lo permette, inaffierò i fiori, farò quello che lei mi comanda. Ma uscire, mai più.

— Insomma sei rimasta insoddisfatta, oggi. Era meglio se andavi in chiesa: c’è adesso il mese mariano, ch’è tanto bello. Pierina, bisogna credere in Dio, vivere onestamente, seguire gl’insegnamenti cristiani; solo così si è felici.

I gialli occhi di Pierina si riempiono subito di allegria e di beffa.

— Guarda, guarda, — disse quasi con insolenza, — anche Elviruccia mi predicava così, oggi, perché anche la sua padrona le fa i sermoni: ed anche il signorino Antioco, che si vuol fare frate. Bel frate! Ma poi...

— Poi? — interrogò la signora, corrugando esageratamente le sopracciglia.

— Poi è tornata a casa con l’autista qui di faccia, Adelmo, non so se lei lo conosce, quel rossone.

— Bene, bene. E il signor Francesco?