Pagina:Deledda - L'argine, Milano, Treves, 1934.djvu/257

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di grano e le ginestre che nascono dalla pietra, ed era certa che lassù, dove fra qualche giorno sarebbe salita con Pierina per sola compagnia, la sua anima avrebbe ritrovata la completa guarigione. Nessuno, tranne il signor Francesco, sapeva di questo suo progetto: e la incoraggiava, ne era soddisfatto; pensava anche lui che, con quella specie di piccola fuga della padrona e i pieni poteri affidati a lui, il regolamento dello stabile avrebbe ripreso a funzionare perfettamente. Aspettò quindi la signora di ritorno dalla messa, per pregarla di salire, se poteva, sulla terrazza, onde controllare, prima della partenza, alcune innovazioni da lui ultimamente eseguite.

Ed ella pensò di salirvi subito, col cappello ancora in testa per ripararsi dal sole. La scala era già pulita, l’ascensore, nella luce glauca che scendeva dall’alto, funzionava come una secchia di metallo in un pozzo profondo: si sentivano le donne sbattere i tappeti nelle loggie verso il cortile; e solo un grande uomo vestito di turchino, con un sacco sulle spalle, salutò, su un pianerottolo tutto porte luccicanti, con maniglie che sembravano d’oro, la signora Noemi: era il fattorino della nettezza urbana.

Ella si sentiva fiera del suo stabile, come la feudataria di un castello; tutto vi procedeva bene, fra il nuovo e l’antico, fra il meccanismo