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donna finchè questa non si fermò alla sua porta. Solo allora il marito s’accorse ch’era lei. Per volere di lui la cosa è stata messa a tacere. Io l’ho saputo per caso ma non vi dico i nomi.

— La donna è Mariana Fera, malanno abbia, disse Mikedda dall’uscio di cucina.

— Io lo sapevo già.

Stefano si volse a guardarla. Annarosa e Gavino ridevano d’intesa, ed egli aveva l’impressione che si burlassero di lui. Tuttavia continuò a raccontare le storielle del paese. Disse che era stato a messa e aveva veduto una signora già vestita di bianco nonostante la giornata ancora invernale. Ma era una forestiera, moglie di un impiegato amante della caccia; e tutti e due, moglie e marito, passavano per essere due stravaganti.

— L’altra notte il marito è stato giù nella valle, per cacciare un cinghiale; appostato fra le macchie ha atteso non so quante ore. Finalmente ecco il fruscìo, ecco il noto passo del cinghiale; spara, corre a guardare. Aveva ammazzato un bue.

E d’un tratto si volse verso l’uscio di cucina per vedere se la servetta era già informata anche di questo.

— Gliel’hanno fatto pagare trecento lire; ed era un vecchio bue magro.