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Un giorno d’autunno il bambino ultimo, nato da pochi giorni appena, mentre la madre lo allattava, rifiutò il seno di lei e si mise a piangere forte; un pianto che pareva quello di un uomo disperato. La donna si accorse che non aveva più latte: pallida, anzi azzurra in viso, s’accostò il bambino agli occhi, quasi volesse nutrirlo con le sue lagrime: egli però non si chetava; e d’un tratto lo si vide cadere dalle braccia di lei come un frutto che si stacca dal ramo; ed ella piegarsi come a raccoglierlo.

Era morta.

Nello scompiglio dell’ora solo la vecchia Geppa taceva. Aiutò il salinaro a stendere la donna sul letto, e quando si convinse che nulla c’era da fare, prese il bambino, il cui pianto risonava più forte fra quello degli altri, quasi egli si sentisse il più toccato dalla disgrazia, e lo portò fuori, per svagarlo e farlo tacere. Ed anche durante la giornata ella non rientrò a casa.

Il salinaro, istupidito dall’angoscia, coi capelli ed i lunghi baffi gialli spioventi come quelli di un annegato, quando si recò al paese per denunziare la morte della moglie, — per esauri-