Pagina:Deledda - La danza della collana, 1924.djvu/117

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na della giovine moglie, e diceva che si erano fermati laggiù per desiderio di lei che si sentiva un po’ stanca e già desiderosa di una vita casalinga e ferma.

«Siamo qui nel più alto appartamento della villa, sopra il mare sconfinato, cullati dalla musica del vento che a volte però diventa infernale.

«La spiaggia è quasi deserta sebbene funzioni ancora una parodia di stabilimento che pare una croce di legno galleggiante sull’orlo del mare, ornata, alla notte, dai brillanti delle lampadine elettriche e dagli svolazzi delle farfalle notturne che sono le intrepide ballerine del paese. Queste ragazze amano talmente la danza che quando non trovano cavalieri se la ballano fra di loro. La musica di un’orchestrina sentimentale le accompagna: e ogni suonatore ha accanto alla sua sedia un fiasco di vino: dopo un ballabile una bevuta, e si capisce che con l’inoltrarsi della festa la musica diventa più calda ed eccitante.

«Quando non soffia il vento anche noi del resto andiamo a finire lì, e Maria ci si