Pagina:Deledda - La danza della collana, 1924.djvu/145

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gravi e torbide come mostri marini che nuotano nelle profondità oscure dell’anima: eppure le piaceva il modo di parlare di lui, che corrispondeva alle verità elementari tramandate dai padri ai figli con la vita stessa.

— Se tutti pensassero come lei la vita sarebbe certo più facile. Ma non è così, pur troppo, — disse dopo un momento di silenzio; — e perchè lei non mi creda una vecchia romantica le dirò di un caso straordinario di finzione: una persona che io conosco, ha preso il nome di un’altra per carpirne, come le è riuscito, la sorte.

L’uomo parve scosso, se non convinto, e si tese un po’ avido a sentire i particolari: ella però intese il pericolo e si pentì, parlò confusamente di un uomo povero che aveva preso il nome di un suo amico ricco per innamorare una donna e farsi sposare da lei.

— Disgraziato quell’uomo, se non è un idiota. La donna non gli perdonerà mai di averla ingannata.

— Non credo, — ella disse con freddezza,