Pagina:Deledda - La danza della collana, 1924.djvu/26

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È notte: solo il palpito delle stelle illumina l’infinita vastità delle acque e del cielo; e il mare canta con quella voce d’organo, grave e possente come la voce stessa di Dio.

E come il profilo della terra donde è partito, egli vede il suo passato staccarsi e allontanarsi da lui: ecco la grande villa sul mare, dov’egli è nato, e il borgo dei pescatori, e l’antico paese nero inciso come un’acquaforte sul giallore della pianura sabbiosa, con qualche macchia verdastra e qualche vena di ocra sullo sfondo del cielo pallido: e la spiaggia che ha assorbito tutta la gioia della sua infanzia e i sogni dell’adolescenza e il dolore torbido della giovinezza voltasi a un tratto in nero come una giornata di primavera che si oscura in tem-