Pagina:Deledda - La danza della collana, 1924.djvu/45

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dò, continuando in quella specie di esame al quale ella si prestava con tanto abbandono.

Allora lei arrossì, e fece segno di no; ed egli non insistè per non umiliarla; poichè sapeva bene, prima ch’ella stessa lo confessasse, che il padre di lei era stato da principio un semplice mastro muratore: speculazioni edilizie fatte con l’astuzia dura dei montanari, e l’usura segreta, erano la fonte della ricchezza di lei.

Ella però non aveva da vergognarsi di nulla, esile e dritta come il fiore nutrito dal concime; e riprese, riavendosi quasi con orgoglio:

— La mia infanzia e anche buona parte della mia fanciullezza sono state tristi e rudi. Sono cresciuta senza madre e sono scesa qui anch’io con mio padre come il sassolino che viene travolto dal cadere dei massi sulle chine dei monti. Per fortuna ho trovato qui, già stabilita da qualche anno, questa mia parente che mi ha fatto un po’ da madre, a modo suo però, credo più per un senso di dovere che per affetto. È stata