Pagina:Deledda - La fuga in Egitto, 1926.djvu/116

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Ma appunto come dopo uno scherzo sia pure involontario che incrina un duro dolore, egli si sentì sollevato. Riprese a camminare.

Sentiva sempre più accanto a sè la presenza di Dio. Non era forse Dio che gli aveva mandato la vecchia incontro per offrirgli un rifugio di penitenza? Prima però bisognava compiere il proprio dovere senza indugio, di fronte ad Antonio: e la casa dalla quale era fuggito con disperazione e ripugnanza adesso lo riattirava come un tempio dove ci si pente e si prega e si sacrifica.

Trovò Antonio che dispondosi ad uscire si aggiustava la cravatta e le falde del cappello davanti allo specchio della saletta da pranzo.

Lo guardò alle spalle e anche quel dorso agile e forte e la nuca potente gli ricordarono, come già le forme di Ornella, non so quale essere vicino più che alla umana alla natura animale. L’uomo superiore di solito ha il corpo debole e imperfetto: la carne pesa in un modo o nell’altro sul suo spirito, onde questo tenta di vincerla e superarla.