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la via del male 155

chè ella non voleva accettare la domanda di matrimonio di Francesco Rosana.

— Per paura dei suoi genitori ella non mi ha più permesso di vederla durante la notte, — pensava Pietro. — Ed ora passerà tanto tempo...

No, egli non poteva proseguire la strada. Si fermò in un podere, raccomandò ad un contadino il suo carro ed i buoi, legò il cane perchè non lo seguisse, e rifece la via... Camminava quasi incoscientemente, come un sonnambulo, spinto da una forza misteriosa. Il cuore gli batteva d’angoscia e di amore. S’aggirò cautamente intorno alla casa dei padroni, vide zio Nicola nella bettola, battè al portone. Maria venne ad aprire.

— Pietro! — ella disse con spavento. — Perchè sei tornato?

— Non ho potuto... non ho potuto proseguire... — egli rispose, anelante e fremente. — Perdonami: non ho potuto. Son tornato per vederti. Dimmi che cosa succede, Maria, dimmelo subito... Dimmi che hai, e perchè non possiamo vederci più come prima...

Egli supplicava, basiva, pareva dovesse cader fulminato ai piedi di Maria.

Ella lo guardava, tremante di paura e di pietà.

Ah, sì, il povero servo la amava, la amava più che non l’amasse il ricco proprietario; ma che poteva ella fare? Per un attimo ebbe l’idea generosa di rivelare a Pietro tutta la verità; ma il coraggio le mancò. Mentì ancora, mentì sempre.

— Ma non lo sai, dunque, — disse con voce dolce, — non lo sai che i miei genitori vigilano?